Una stella blu

scritto da Emy Sun
Scritto 13 giorni fa • Pubblicato 12 giorni fa • Revisionato 12 giorni fa
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Testo: Una stella blu
di Emy Sun

UNA STELLA BLU

È da alcuni anni che cresce spontanea sotto una fila di rustici aceri americani.
Non avevo idea di che pianta fosse, ma le sue foglie verde intenso e pelose, che rigermogliavano ad ogni inizio di primavera, m’hanno incuriosito. Così perfettamente ovali, elegantemente appuntite, e quel prosperare un po' confusionario fino a raggiungere l’altezza di mezzo metro. 
Poi quei fiori quasi alieni, diversi, di un intenso blu, che sbocciando prendevano la forma di una stella doppia, così scuri al centro, come se fossero dotati di una pupilla nera che ti fissa. Come me, ne sono state attratte anche le api, quasi avessero trovato un distributore automatico di nettare e i loro ronzii eccitati si sentono senza sosta, dal sorgere del sole fino al tramonto.

L’ho cercata tra i miei libri e l’ho trovata: è la Borragine, pianta d’origine orientale appartenente alla famiglia delle Borraginacee ed il suo nome botanico è Borago Officinalis. Deriva dal latino “borra”, un tessuto di lana ruvida che ricorda la peluria che ricopre le sue foglie.  
A me, invece, che di latino ne so assai poco, ricorda la stella Regolo, Qalb al-Asad in arabo.
Il nome arabo delle stelle è sempre più interessante. Significa infatti “cuore del leone” perché la stella, di un luminoso blu, si trova proprio nel punto in cui gli antichi immaginavano il cuore del Leone celeste. E pure la borragine è una pianta che ci aiuta ad aver il cuore di un leone, ad aver coraggio. Gli antichi celti, prima di una battaglia, bevevano vino mescolato a borragine per affrontare l’impresa con audacia e vigore. Questo mi sorprende e mi fa sorridere, perché è un rimedio oggi riconosciuto per alleviare i sintomi della sbornia.

Nella sua “Storia Naturale” Plinio ci racconta che questo fiore è utile per allontanare la tristezza e dona felicità. Gli è attribuita la capacità di risollevare l’animo dall’angoscia. Questo perché è un’erba calmante e viene spesso assunta per alleviare lo stress. Assomiglia un po’ ad un netturbino: pulisce e rinnova gli organismi. Non lo fa con scopa, paletta, pinza e carrello per la differenziata, ma facendoci sudare. Se assunta stimola infatti le ghiandole sudoripare a produrre sudore e, con esso, eliminiamo le tossine.

Ma la cosa più interessante è applicare la teoria di Paracelso e cercare di scoprire quale segno la questa pianta vuole farci comprendere. Paracelso sosteneva nel suo libro, Signature Rerum, che tutte le cose in natura portano un segno, un messaggio divino per farci comprendere le loro qualità nascoste. La saggezza popolare ha sempre trovato, per esempio, le similitudini tra una noce e il cervello, tra una rondella di carota e l’iride, tra l’equiseto e una coda di cavallo ed infatti le noci sono utili per la memoria, la carota, ricca di vitamina A, fa bene alla vista, l’equiseto rinforza i capelli.

Ma la borragine?

È caotica nel suo crescere, turbolenta, crea cespugli stipati, è diramata, con tanti ramoscelli e grappoli di fiori. Le foglie sono fittamente pelose e questi peli sono sempre in ascolto dell’ambiente esterno: carpiscono stimoli come l'umidità, la luce o la presenza di altri organismi. Hanno una funzione protettiva, aiutando la pianta a difendersi da parassiti, insetti e raggi UV. Svolgono un ruolo simile a quello di un sistema sensoriale.
Se poi toccate le foglie vi sembrerà di accarezzare una pelle sana. La borragine è infatti utile per curare ferite, infezioni o eruzioni cutanee.

È generosa: ogni ramoscello ospita più di un grappolo di fiori e su ogni grappolo possiamo trovare boccioli, fiori sfioriti, semi. È capace però di limitarsi: su ogni rametto sboccia solo un nuovo fiore al giorno. Si sa fermare.
Il fiore non ti guarda negli occhi, ma è rivolto verso la terra, verso le radici, verso l’origine del suo esistere. 
Mi piace immaginare che sia una delle piante più sensibili, una pianta che sente sempre tutto, sempre tanto. Una pianta PAS.

Questo è lo splendore di una stella di terra che affida alla brezza della sera il suo continuo sussurrare.  
Lo sentite? anche a quest’ora bisbiglia incessante: “Su coraggio, affrontate il dolore e purificate l’anima, imparate l’ascolto, ritornate alle vostre radici e ritrovate il vostro centro, siate saggiamente generosi”.

18 settembre 2025 - Meneghelli Emanuela

 

Una stella blu testo di Emy Sun
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